Granadine adottate
La storia di due studentesse straniere che vennero a Granana e che vivono e lavorano in cittá da anni.
Rosanna e Evangelia, rispettivamente Italiana e Greco-Cipriota, entrambe usufruirono di una borsa di studio ed hanno messo radici nella capitale granadina in cui hanno trovato l’ambiente multiculturale che cercavano cosí come amicizie sincere che si sono trasformate nella loro familia.
Le statistiche parlano chiaro: Granada si é trasformata in un crogiolo di culture con quasi 60000 stranieri sparsi fra 172 comuni. L’aspetto multiculturale é evidente a Granada grazie a svariate ragioni. Innanzitutto per la belleza monumentale e paesaggistica a cui aggiungiamo l’ambiente universitario. Quest’ultimo anno si sono iscritti all’UGR (Universidad de Granada) 2400 studenti stranieri proveniente da oltre 70 nazioni. La maggior parte di loro, fará la valigia ed andrá via al termine della borsa di studio. Nel bagaglio porteranno, fra l’altro, formazione, risate, esperienze.
Allo stesso tempo ce ne saranno altri che, stregati da Granada, ci rimarranno un pó piú a lungo, altri che vi ritorneranno dopo alcuni anni ed, infine, coloro che ci mettono le radici e diventano “granadini” adottivi.
É questo il caso di Rosanna Carnevale ed Evangelia Tzeremaki, rispettivamente Italiana e Greco-Ciprota. Entrambe sono di “Graná”, quella cosmopolita, che accoglie a braccia aperte e pronta alle novitá.
Da Potenza a Granada
Rosanna Carnevale ha 37 anni ed un bellissimo sorriso. Viene da un piccolo paese della provincia di Potenza, San Fele, al Sud di Napoli. Si tratta di un posto molto simile alla Spagna giacché fu parte del Regno di Aragona e poi, con l’arrivo dei Re Cattolici, di Spagna. Il dominio spagnolo duró quattro secoli e lasció molte tracce nella cultura e nelle tradizioni meridionali, cosí come nella lingua: “É davvero interessante – dice Rosanna, laureata in Lingue e Letterature Straniere presso Universitá degli Studi della Basilicata – notare similitudini fra il mio dialetto e lo Spagnolo! Ci sono parole che sono praticamete uguali!”.
Rosanna lavora per ISA (International Studies Abroad), una societá americana e multinazionale che lavora nell’ambito accademico e culturale; gestisce la permanenza di studenti nord-americani in Spagna e in tutto il mondo. Rosanna arrivó in Spagna nel 2002: “Mi dissero di scegliere fra 10 mesi a Ciudad Real e 5 mesi a Granada – racconta Rosanna , la quale non ci mise molto per prendere una decisione – feci una ricerca su Google e, quando vidi le immagini delle rispettive cittá, non avevo dubbi che sarei andata, anche solo per 5 mesi, a Granada”.
Volete sapere qual fu la foto che vide Rosanna? Si, é proprio quella del tramonto sull’Alhambra con alle spalle la Sierra Nevada, quella in cui il cielo si dipinge di colori mozzafiato.
“Senza dubbio, sarei andata a Granada. Devo comunque aggiungere che, quando stava per finire la borsa di studio, andai dal Rettore per chiederle una proroga. E ci riuscii!”
Parliamo dell’anno accademico 2002/2003..in seguito, Rosanna é tornata in Italia, vi rimase tre anni ma alla fine, é tornata quí, e ha fatto carriera. Ed ora si affaccia al balcone di casa sua ubicata in una piazzetta antica e romantica di Granada, da dove puó osservare tranquillamente i bellissimi tramonti su Granada.
Ricorda alla perfezione il giorno in cui arrivó a Granada, andó con il suo coinquilino a prendere delle “tapas”, piccole porzioni di piatti tipici andalusi.
Il secondo giorno, andó in Facoltá dove successe qualcosa di importante fino al giorno d’oggi; le si avvicinó una ragazza per proporle di aprire un conto in banca: “Sinceramente credevo di avere un ottimo livello di Spagnolo, dato che prendevo il massimo dei voti agli esami in Italia. Ma, quella ragazza, che veniva da un quartiere di periferia, parlava cosí velocemente, che non capii niente. Glielo dissi. Ridemmo. E da allora é la mia migliore amica”.
Si tratta di un caso davvero speciale, dato che: “Gli Erasmus hanno, in generale, la propensione a conoscere e socializzare con altri studenti peró della stessa nazionalitá. Anch’io conobbi degli italiani ma ebbi anche la fortuna di conoscere molte persone del posto, con cui continuo ad avere un’amicizia”, dice Rosanna.
“Ció che non mi piace di Granada é la mancanza di puntualitá. A volte ti chiamano ad ultima ora per disdire!”. (Aggiungo che a quest’intervista, Rosanna arrivó 15 minuti tardi).
Un’altra cosa che non le piaceva dei granadini, ma che ora la fa sorridere, é la “malafollá”, un mix di malumore e maleducazione espresse con sguardi e linguaggio ironico.
Allo stesso tempo, a Rosanna piace tanto l’allegria, la socievolezza e l’ospitalitá dei granadini: “Amo Granada ma a volte mi fa bene andare via di quá. E, grazie al mio lavoro, mi sposto per un pó e poi ci ritorno con le batterie ricaricate e pronta ad entrare di nuovo nella routine”.
Da Cipro a Granada
Evangelia Tzeremaki ha appena compiuto 36 anni. Il suo cognome non lascia dubbi sulle sue origini: suo padre é greco e sua madre é di Cipro.
Evangelia é venuta a gRanada per fare il dottorato e, grazie all’Agenzia Spagnola di Cooperazione Internazionale, che dipende dal Ministero degli Esteri, , ha scelto Granada dove ci vive d a13 anni.
Aggiunge che questa cittá é molto simile alla sua, Limasol, al Nord di Cipro. L’unica differenza é che a Granada non c’é il mare. In piú si é dovuta adattare al freddo e all’inverno gelido.