Fondi Europei: Finanziamenti diretti agli enti locali
Il ricorso da parte degli enti locali a forme alternative di approvvigionamento finanziario, quali quelle rappresentate, ad esempio, dalle risorse Ue, per la realizzazione di servizi ed infrastrutture necessarie per lo sviluppo del territorio e delle proprie comunità, è dovuto principalmente al pesante taglio nei trasferimenti Stato – Comuni unitamente alle rigide regole del Patto di Stabilità. Non poche difficoltà da parte degli enti locali circa la capacità di intercettare il finanziamento giusto per una determinata problematica, nonché il problema dell’organizzazione e della pianificazione al fine di ottenere i risultati perseguiti.
I fondi messi a disposizione da parte dell’Unione Europea sono di due tipi: fondi strutturali e fondi settoriali o – altrimenti chiamati – a gestione diretta.
I fondi strutturali (Fondo europeo di sviluppo regionale – FESR, Fondo sociale europeo – FSE e Fondi di Coesione) sono programmati ed erogati direttamente dai governi nazionali e regionali dei paesi membri; mentre i fondi a gestione diretta sono programmati ed erogati da parte delle direzioni generali della Commissione Europea. I primi hanno come obiettivo quello di contribuire alla riduzione del divario esistente tra i paesi membri e supportare il loro sviluppo economico e sociale, attraverso:
– il finanziamento delle infrastrutture;
– gli aiuti alle imprese, specie nel settore dell’innovazione tecnologica;
– le politiche sociali di inserimento lavorativo e pari opportunità.
I secondi hanno, invece, l’obiettivo di supportare la definizione e l’implementazione di politiche comuni in settori strategici, quali, ad esempio:
– la ricerca e l’innovazione tecnologica;
– l’ambiente;
– il turismo;
– l’imprenditorialità.
Destinatari dei fondi settoriali sono le amministrazioni e aziende pubbliche europee.
Ai Comuni sono destinati quasi un quarto dei fondi europei per finanziare progetti territoriali. I finanziamenti possono essere chiesti sia alla Comunità Europea che alle regioni, in quest’ultimo caso l’erogazione dei finanziamenti risulta più rallentata a causa degli ostacoli burocratici.
L’Europa è la prima destinazione turistica nel mondo, con la più alta densità e diversità di attrazioni. Di conseguenza, l’industria del turismo è un settore chiave dell’economia europea, che genera oltre il 10% del PIL dell’UE e impiega 9,7 milioni di persone e coinvolge 1,8 milioni di imprese. Il turismo contribuisce a:
– incrementare il lavoro e lo sviluppo regionale;
– incentivare uno sviluppo sostenibile;
– creare un patrimonio naturale e culturale maggiore;
– formare un’identità europea.
La politica dell’Ue mira a promuovere il turismo in modo da mantenere la posizione di prima destinazione turistica e di massimizzare il contributo del settore alla crescita e all’occupazione. Il Trattato di Lisbona riconosce espressamente l’importanza del turismo all’articolo 195.
La strategia europea sul turismo è costituita principalmente dalla Comunicazione “UE prima destinazione turistica mondiale”, adottata in giugno 2010 dalla Commissione europea. Si tratta di un quadro per il turismo europeo che definisce 21 azioni per l’industria del turismo europeo, su cui la Commissione Europea intende operare in stretta collaborazione con gli Stati membri e con i principali operatori dell’industria turistica.
Tali azioni possono essere riunite attorno a quattro assi principali.
- stimolare la competitività del settore turistico europeo;
- promuovere lo sviluppo di un turismo responsabile, sostenibile e di qualità;
- consolidare l’immagine dell’Europa come insieme di destinazioni sostenibili e di alta qualità;
- massimizzare il potenziale delle politiche finanziarie dell’Unione europea per lo sviluppo del turismo.
Il turismo nei programmi europei 2014-2020
Gli strumenti di finanziamento per il turismo per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020 sono:
COSME – Programma per la competitività rivolto alle PMI che ha come obiettivi: agevolare l’accesso ai finanziamenti per le PMI, sostenere la creazione di un ambiente favorevole alla creazione di nuove imprese e alla crescita, aumentare la sostenibilità e aiutare l’internazionalizzazione. Tale programma comprende anche interventi specifici nel settore del turismo, e che in particolare nel 2014 finanzierà 4 inviti a presentare proposte, dedicati a promuovere i flussi turistici in bassa stagione e le mete turistiche meno conosciute (EDEN)
Horizon 2020 – Programma per la ricerca e innovazione che prevede misure per sostenere il settore del turismo, attraverso applicazioni e soluzioni innovative per servizi turistici in settori quali ICT, trasporto sostenibile etc.;
Life – Turismo Sostenibile;
Europa Creativa – Turismo Culturale
Erasmus+. – Il turismo è incentivato da una maggiore mobilità e sviluppo della cooperazione europea tra giovani ed insegnanti;
Europa per i cittadini che finanzia iniziative di gemellaggi tra i comuni europei e sono un’ottima opportunità per far conoscere le proprie città all’estero.
Se saremo capaci di presentare all’Ue un progetto turistico di San Fele sui fondi diretti Ue e non come in passato, progetto fatto e presentato su fondi strutturali per poi essere costretti a stare sempre con il cappello in mano davanti alla Regione.
Se saremo capaci di presentare un progetto tecnicamente e finanziariamente valido con tanto di business plan che dimostri l’efficacia dell’idea di sviluppo turistico del nostro territorio (con l’avallo magari anche di qualche politico di Bruxelles), allora si che l’ultima possibilità di salvataggio del nostro paese non sarà stata buttata via.
San Fele 23 gennaio 2015 – Franco Lorenzo