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Maltempo manda in tilt il Vulture-Melfese

pioggia

Le piogge violente delle ultime ore hanno reso molto difficile la circolazione delle auto sull’intera rete stradale del nord Basilicata. Molto è dipeso anche dalle condizioni straordinariamente disastrose di una viabilità, principale e minore, con scarsa manutenzione strutturale e funzionale.

Strade in abbandono, con grossi rischi per gli automobilisti. Pure la viabilità maggiore – iniziando dalla trafficata, pericolosa Potenza- Melfi – non gode buona salute a livello di status della carreggiata. Sarebbero necessari rapidi e urgenti interventi di manutenzione, sia pure limitata a quella normale. Altro discorso, molto più grave, è quello relativo alle strade provinciali. Dal Vulture-Melfese all’Alto Bradano. Strade bloccate da fango e pietrisco trasportati dalla pioggia sul versante Forenza, Acerenza (diga svuotata e chiusa la pista che costeggia il Bradano), San Fele (niente acqua per la rottura delle condutture per frane a livello di centro abitato), Laghi di Monticchio (ancora una frana), Tolve (due abitazioni sono state sgomberate per pericolo frana) e soprattutto Lavello e Venosa con vistosi allagamenti. Ieri, già nelle prime ore, situazione viabilità difficile anche nel centro abitato lavellese per allagamenti a macchia di leopardo. Invece, chiuse del tutto o in parte al traffico le strade interne di collegamento con la popolosa frazione di Gaudiano e con la vicina e strategica area industriale di S. Nicola di Melfi. Nella città federiciana un po’ di problemi per tracimazioni del fiume Melfia nella zona tra la parte più bassa di via Foggia e il Palasport (zone San Rocco e Bicocca, con vari sgomberi di nuclei familiari). Problemi per il fango pure su un lungo tratto dell’Ofantina, quasi all’incrocio tra la Ss. 655 “Bradanica” e la 658 per S. Nicola. Anche disastrosa, come al solito, tanto da non fare quasi più notizia, sulla Barile- Ginestra-Venosa per tutta una serie di problemi di tenuta di carreggiata e di cunette. Tutta la strada è provincializzata, ma di lavori “consistenti” per farla divenire finalmente sicura non se ne vedono. Fino alla serata di ieri, pure sul tardi, non si sono per fortuna segnalati incidenti stradali per consistenza e gravità. Non sono mancati, purtroppo, quelli direttamente legati allo stato sdrucciolevole della carreggiata, piena di buche e soprattutto avvallamenti. Il pericolo maggiore deriva dal fatto che le cunette erano e sono piene di terra, sterpaglie ed erba. Il che obbliga l’acqua piovana a riversarsi tutta lungo la carreggiata in forte pendenza e con le conseguenze facili da immaginare per gli automobilisti. Soprattutto quelli che ogni giorno sono obbligati, in partenza pure da Rionero e Ripacadida (che non possono vedere venire alla luce il completamento dell’eterna superstrada Rionero, Ripacandida, Ginestra e Venosa, l’Oraziana), per assenza di valide alternative a percorrerla a loro rischio e pericolo.

Scritto da Clemente Carlucci

(Approfondimenti sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”)

 

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